Il credito al consumo si è rivitalizzato nel 2015 e oggi continua a correre. Anche se a ritmi più bassi.
Un tasso di crescita che negli ultimi tre anni fa segnare una media del 13%, con i valori che sono ritornati ai livelli pre-crisi.
In tutto il 2017 sono stati erogati oltre 58 miliardi di finanziamenti.
Sotto diverse forme: prestiti personali, carte di credito revolving e cessione del quinto. Una ritrovata verve che è figlia soprattutto di un ritorno di fiducia tra i consumatori.
“Spaventate dalla crisi, le famiglie avevano ridotto gli acquisti, in particolare di beni durevoli – fa notare Vieri Bencini, amministratore delegato di Sigla Credit, società attiva nel settore dei finanziamenti –.
Oggi la paura sembra essere passata e gli italiani hanno iniziato a spendere di nuovo”. Anche attraverso la richiesta di prestiti personali, in particolare con la formula della cessione del quinto, che sta avendo successo, “grazie soprattutto alla sua trasparenza, semplicità e alle modifiche regolamentari degli ultimi anni – argomenta Bencini – Fino al 2006 il datore di lavoro poteva rifiutarsi di concedere al dipendente il quinto dello stipendio come forma di finanziamento.
Oggi non è più così e tanti lavoratori, ma anche pensionati, hanno cominciato a farne richiesta”.
E i “finanziatori” ne sono contenti, perché il framework regolamentare e le coperture assicurative connesse mitigano il rischio.
A supportare poi la domanda del credito al consumo c’è anche l’innovazione tecnologica. “La clientela sta cambiando, specie al centro nord – puntualizza Bencini – e ormai accede sempre più al credito attraverso i canali digitali.
Noi puntiamo molto sulla digitalizzazione. Ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi fissati per il 2020: incremento dei volumi a 400 milioni e utile netto di 5,8 milioni”.
Fonte: Corriere della Sera del 5/11/2018