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Il ruolo del TFR nella Cessione del Quinto per dipendenti a tempo indeterminato



Il prestito con cessione del quinto è una soluzione molto conveniente per i lavoratori assunti con un contratto a tempo indeterminato che sono in cerca di liquidità per realizzare i loro progetti. 
I tassi, infatti, sono molto vantaggiosi grazie alle convenzioni con INPS e altri enti previdenziali e la rata di rimborso viene prelevata direttamente dalla busta paga, senza che tu ti debba preoccupare di effettuare versamenti o verificare che il RID bancario sia andato a buon fine. 
La cessione del quinto è un prestito senza garante: questo perché di fatto l’unica garanzia è il TFR risultante dal certificato di stipendio (un documento rilasciato dall’azienda che riporta stipendio lordo, netto, TFR e altri dati utili ai fini della concessione del finanziamento). Non dovrai, quindi, coinvolgere altre persone o ipotecare un immobile per poter ottenere il prestito.

Vediamo nel dettaglio in che modo entra in gioco il TFR. 

 

Cessione del quinto e lavoratori dipendenti: tutto quello che devi sapere 

 

Iniziamo spiegando perché è importante la quantità di TFR che il richiedente ha accumulato in azienda. 

Come abbiamo spiegato nell’articolo “Cessione del Quinto e assicurazione: la garanzia in più che ti tutela”, la cessione è una tipologia di finanziamento in cui è sempre inclusa l’assicurazione, che chiude il debito nello sfortunato caso di premorienza oppure perdita del lavoro. 

Qualora si verificasse una di queste due casistiche, l’assicurazione attingerà dal TFR per poter chiudere il finanziamento senza coinvolgere i tuoi eredi o tu stesso nel caso del licenziamento. La differenza sarà, invece, completamente a carico della compagnia assicurativa

Per questa ragione, generalmente, i dipendenti pubblici/statali devono essere stati assunti a tempo indeterminato da almeno 3 mesi, mentre i dipendenti di aziende private da almeno 1 anno.  Un’eccezione è il contratto di apprendistato che viene trasformato in tempo indeterminato, sempre a patto che non sia stato liquidato il TFR; in questo caso è possibile fare richiesta della cessione del quinto subito dopo il cambio di contratto. 

 

Cosa fare se il TFR viene liquidato in busta paga

 

Ci capita spesso di incontrare persone a cui viene liquidato mensilmente il TFR in busta paga. In questo caso il nostro consiglio è di chiedere al datore di lavoro di accumularlo in azienda oppure di aderire ad un fondo pensione privato. In questo modo, a distanza di alcuni mesi sarà possibile richiedere e ottenere la cessione del quinto, beneficiando di uno dei tassi d’interesse più convenienti sul mercato

I consulenti Sigla Credit sono a disposizione per valutare la tua posizione e indicarti in che modo è possibile procedere per soddisfare al meglio le tue esigenze

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