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Buonuscita insegnanti statali: come si calcola


Buonuscita insegnanti statali: come si calcola

La cessione del quinto è una modalità di prestito tra le più sicure e vantaggiose, e può rivelarsi un valido strumento per ottenere subito la buonuscita insegnanti statali.

 

La buonuscita per i dipendenti statali e pubblici è la liquidazione spettante dal TFS, anche conosciuto come il Trattamento di Fine Servizio, e ne hanno diritto tutti i dipendenti statali e pubblici, come per esempio i dipendenti dei Ministeri, delle Agenzie Fiscali, delle Scuole, delle Università.

 

Ma come funzione il calcolo della buonuscita per gli statali? È possibile conoscere in anticipo l’importo a cui si ha diritto? Quali sono le procedure per effettuare il calcolo?

 

Calcolo buonuscita statali: come viene erogata e calcolata

 

La modalità di erogazione della buonuscita insegnati statali dipende dalla somma che si ha maturato negli anni. La liquidazione viene erogata – a seconda della motivazione di interruzione del contratto – dai 6 ai 24 mesi dopo la fine del rapporto di lavoro e, a seconda dell’importo, è possibile ottenere la buonuscita in un’unica soluzione (inferiore ai 50mila euro), o in due o tre rate (fino ai 100mila euro, superiore ai 100mila euro). Le rate successive alla prima vengono erogate a distanza di 12 o 24 mesi e ne consegue che i tempi di erogazione possono diventare più lunghi del previsto.

 

La buonuscita dipendenti statali e pubblici è relativamente semplice da calcolare e è possibile conoscere in anticipo l’importo o attraverso gli strumenti messi a disposizione dall’INPS, oppure seguendo un semplice calcolo buonuscita

 

Per ottenere il calcolo della buonuscita e conoscere la somma totale dell’indennità dobbiamo calcolare l’1/12 dell’80% della retribuzione lorda annua percepita al momento della cessazione (compresa la tredicesima mensilità) e poi moltiplicarla per gli anni di servizio maturati alla data di cessazione del rapporto di lavoro (viene considerato come anno intero la frazione di anno superiore a sei mesi, mentre quella pari o inferiore a sei mesi non viene considerata). Facciamo un esempio.

 

Ipotizziamo di avere uno stipendio lordo di 30.000 euro mensili.

30.000 x 0,8 = 24.000 euro, ovvero l’80% della nostra ultima retribuzione;

24.000/12 = 2.000 euro, così otteniamo 1/12 dell’80%.

L’importo ottenuto va a questo punto moltiplicato per il numero di anni interi di lavoro.

 

Come richiedere la Cessione del Quinto

 

Se sei interessato a saperne di più, clicca sul tasto qui sotto. Il processo di richiesta è semplice e trasparente. Inoltre, il consulente Sigla Credit ti guiderà passo passo: contattaci subito per valutare un preventivo gratuito e senza impegno.

Prestito con cessione del quinto

Calcolare stipendio netto: tutto quello che c’è da sapere


Calcolare stipendio netto: tutto quello che c’è da sapere

Calcolare stipendio netto è una delle attività e delle informazioni più richieste al giorno d’oggi. Che sia per lavoro, per le attività quotidiane o per chiedere un prestito, il calcolo dello stipendio netto è fondamentale per organizzare il proprio portafogli.

 

Soprattutto se si è alla ricerca di un prestito online veloce, conoscere il calcolo netto stipendio è importante per capire che importo si può ottenere. Con la cessione del quinto – una modalità di finanziamento veloce e sicura – eseguire il calcolo netto mensile può aiutare a conoscere in anticipo la rata mensile più adatta alle proprie esigenze. Vediamo insieme la miglior formula per un calcolo stipendio corretto.

 

 

Un esempio di calcolo dello stipendio netto: come funziona

 

Il primo dato di cui abbiamo bisogno è lo stipendio lordo annuale, anche conosciuto come RAL (Reddito Annuo Lordo). La RAL si può facilmente ottenere guardando la propria busta paga, moltiplicando la retribuzione lorda mensile per il numero di mensilità percepite. Ad esempio, se la retribuzione mensile lorda è pari a € 2.000 e viene corrisposta in 13 mensilità, la retribuzione annua lorda è pari a € 26.000 (€ 2000 * 13 = € 26.000).

 

Se alla R.A.L. andiamo a sommare anche la retribuzione variabile, che è sostanzialmente costituita da bonus e incentivi, si ottiene il valore corrispondente alla Retribuzione Globale Annua (R.G.A). Questo dato non è utile per il calcolo dell’effettivo stipendio netto per la cessione del quinto, in quanto comprensivo di importi variabili e potrebbero non essere continuativi nel tempo.

 

La RAL si può leggere solo nella seconda parte della Certificazione Unica, precisamente al primo rigo della quarta pagina (Dati previdenziali e assistenziali), questo importo può essere comprensivo di eventuali bonus e incentivi qualora percepiti durante l’anno precedente.

 

Una volta recuperata la RAL, per un calcolo stipendio netto affidabile è necessario sottrarre i contributi INPS, i contributi IRPEF e le addizioni regionali e comunali che variano di zona in zona.

 

I contributi INPS, ovvero i contributi previdenziali e assistenziali, servono a tutelare il dipendente da malattie, infortuni sul lavoro e contribuiscono alla pensione. Il 23,81%viene versato direttamente dal datore di lavoro, il 9,19% dal dipendente. Sul sito dell’INPS puoi conoscere tutte le aliquote contributive, utili per fare il calcolo.

 

L’IRPEF è una imposta progressiva, cioè aumenta in ragione del reddito di ciascun contribuente. Non è un caso che si parli di aliquote e scaglioni che descrivono le fasce di reddito specifiche. Per il 2021 gli scaglioni di reddito sono cinque differenti e prevedono una aliquota che varia tra il 23% e il 43%.

 

L’ultimo dato utile per conoscere il netto dello stipendio riguarda le detrazioni, che fanno da contraltare alle altre imposte. Dipendono dalla fascia di reddito, dallo stato di famiglia, spese sanitarie o bonus governativi (ristrutturazioni, energie rinnovabili, ecc..) e possono essere applicate per ridurre in parte – o interamente – i contributi INPS e IRPEF.